Meditazione dell’Arcivescovo MATTEO
“L’Eucaristia ci rende famiglia e lievito di fraternità”
Nella storia della Chiesa non ci sono mai stati i “familiari” di Gesù e poi gli altri. Gesù ha costituito una famiglia, è stato con loro, li ha chiamati fratelli e sorelle, ha insegnato loro a volersi bene.
Intorno alla tavola continua a formarsi la famiglia di Dio. Quando noi spezziamo la sua Parola e il suo Corpo come nell'ultima cena diventiamo la sua famiglia. E questa è una cosa bellissima.
Vi riconosceranno – ha detto Gesù - da come vi amerete.
Noi non siamo una società di mutuo soccorso, siamo una famiglia. Se ci amiamo da fratelli e sorelle, come in una famiglia, nessuno viene lasciato solo, la vita di ciascuno è importante, se uno è debole è amato ancora di più.
Gesù ci dona questo pane che sono la sua Parola e il suo Corpo nella Messa per diventare e trattarci da fratelli e sorelle. La pace che ci scambiamo in chiesa, va poi offerta anche fuori. La riceviamo qui per imparare a viverla tra noi e verso tutti.
Se prendiamo sul serio questa chiamata a essere cristiani e a essere la sua famiglia, come famiglia diventiamo più Chiesa e la Chiesa più famiglia.
C’è l’Eucaristia del nutrirsi del suo corpo e del suo sangue – che ci rende famiglia - ma c’è anche l’altra Eucaristia, quella del lavarci i piedi gli uni degli altri, che ci fa trattare da fratelli e sorelle. Lavarci i piedi vuol dire non giudicarsi, darsi una mano, prendersi cura gli uni degli altri.
Se amate solo quelli che vi amano, che merito ne avete? Se date il vostro saluto solo a quelli che vi amano…
L’Eucaristia ci rende lievito di fraternità verso tutti. In un mondo in cui c’è tanta solitudine, tanto individualismo e tanto perbenismo… noi non possiamo essere indifferenti, non possiamo fare come tutti.
Chi non vuol bene, non vede i poveri. Solo chi vuole molto bene, vede chi soffre. Tu fa’ il bene e vedrai come lievita tutto, come cambia tutto attorno a te.